LA DERIVA AUTORITARIA DEL 2020
14 Giugno 2020LE SUBLIMAZIONI DELLA PULSIONE SESSUALE
"La negazione di una pulsione la sublima in altre manifestazioni che ne ripropongono l’influenza sotto mentite spoglie" (Freud).
Negare la pulsione sessuale, la prima e più importante pulsione animale/naturale, fa sublimare la carica libidica in altre attività, deviando il flusso energetico e contribuendo alla costituzione delle cd. “corazze caratteriali” (Reich).
Sport eccessivo, rabbia, rigidità caratteriale, ipocondria, ipercinesi, umore altalenante, giudizio, senso di insoddisfazione profondo, mistificazione e spiritualizzazione per operare il distacco dalla realtà e dai piaceri del corpo, fino ad arrivare alle compensazioni più comuni e radicate, fra cui spiccano i disturbi dell’alimentazione. È bene ricordare che i disturbi alimentari non sono solo quelli patologicamente determinati come, bulimia, anoressia, vomiting, beange eating, etc. La sublimazione dell’alimentazione è molto più comune di quanto non si possa immaginare: diete restrittive alternate a momenti di orge alimentari, fissazione su determinate categorie di cibi considerati insalubri o addirittura cancerogeni, studio dei nutrienti, controllo dei pasti, sensazioni di conflitto prima, dopo e durante il pasto, senso di colpa e così via. Si può permanere in una condizione di questo tipo senza mai degenerare in una patologia conclamata.
Il cibo è un argomento pronta riscossione, è il settore compensativo per eccellenza, questo perché mangiamo tutti i giorni almeno tre volte al giorno, è dunque semplicissimo schizofrenizzare l’argomento e catalizzare nell’alimentazione ogni genere di negazione. Inoltre, l’attenzione riservata al nutrimento è un bacino libidico inesauribile, la mente viene impegnata per molto tempo nell’organizzazione del pasto, la selezione dei cibi, l’informazione, la preparazione, la restrizione, il desiderio di un alimento specifico e così via.
Fate un esperimento: quante volte nel corso della giornata vi intrattenete a parlare con amici, colleghi o familiari di alimentazione?
Affrontare l’argomento e mettere ordine nel settore una volta per tutte restituirà tempo ed energie da impiegare altrove, da esprimere, elaborare, disciplinare, contenere o semplicemente, ascoltare.
Estremizzando il concetto, il cibo rappresenta nutrimento e piacere, non fa ingrassare, dimagrire, ammalare o guarire.
Sembra assurdo che tutto dipenda dalla negazione di una pulsione sessuale, sembra assurdo ma non lo è perché impariamo fin da piccolissimi a trattare con il corpo in maniera disfunzionale, esistono istinti socialmente accolti ed altri che indignano. Per cui impariamo che l’accettazione da parte del circondario e della famiglia stessa, passa per l’adesione a norme non scritte.
Norme, sguardi o ricatti affettivi. Tutto va bene purché non si discosti dal tracciato.
Per cui il primo limite imposto all’espressione naturale del bambino è proprio quello della (naturalissima e sanissima) scoperta del corpo. Da quel momento, una volta introiettato il diktat, ogni comportamento viene deviato, compromesso e sublimato. Non c’è da stupirsi se da adulti siamo portati a non credere che la repressione sessuale sia all’origine dei disturbi che quotidianamente affrontiamo, dato che nella maggior parte dei casi non abbiamo memoria dei limiti eteroimposti.
Il lavoro è il problema, oppure la famiglia, la coppia, gli amici, la casa, il vicino, l’assetto politico, gli impegni…e così via. Mai e poi mai ci verrebbe in mente che qualcosa non funziona nella nostra quotidianità perché abbiamo oramai disimparato ad assecondare i nostri desideri. Come è possibile operare le scelte giuste per noi stessi se a monte il piacere è stato debellato dalle nostre vite? Il cervello funziona SOLO attraverso il principio del piacere (Nardone - 2019) e le emozioni, siano esse positive o meno, informano i pensieri. C’è da stabilire quali emozioni volete come guida nelle vostre esistenze.
1 Commento
Concetti un pò estremizzati ma sicuramente veri… e con tanti spunti da approfondire sicuramente utili…