LA DERIVA AUTORITARIA DEL 2020

Ci siamo.
Siamo immersi nella deriva autoritaria che si prepara da tempo immemore.
Vedevo, osservavo una certa sciatteria intellettuale, con il moltiplicarsi delle Barbara D’Urso anche fuori dagl’inutili schermi della televisione italica.
Imbarbariti appunto, di fronte a uno schermo, inebetiti d’avanti a Netflix, incapaci ormai di formulare un pensiero autonomo, inutilitati e inutili all’esistenza stessa.

Cosa accade quando gli speculatori globali sferrano il colpo di grazia e chiudono tutti dentro casa per un virus o presunto tale? Nemmeno una parola, nemmeno uno che si ribelli all’ordine delle cose, che per l’appunto non vanno bene per un cazzo. Sono dita femminili quelle che scrivono, mani che tremano, che non vogliono fermarsi di fronte allo scempio che toccano e palpano.

Cosa accade allora, alle soglie di marzo? Cantiamo “bella ciao” dal balcone di casa, festeggiando come scimmie impazzite una reclusione che è contro ogni ordine etico, morale, materiale, spirituale.
L’aristocrazia finanziaria che conta qualche centinaio di individui, decide di operare ciò che aveva in mente da tempo, acquisire popoli e territori e ridurre l’umano all’ameba disinformato che è.

Sapete che vi dico? Se avete accettato di buon grado quello che sta accadendo, le vostre vite facevano più schifo prima che ora. E su questo punto dovreste soffermarvi quando acclamate il padrone a gran voce. La vostra esistenza era invivibile prima del coronavirus e la possibilità di sospendere la precedente inattività fattiva ha rappresentato un sollievo enorme. Giusto?

Ebbene, questo è ciò che meritate, questo e molto altro, vi auguro il vaccino obbligatorio, la tracciabilità aggressiva del potere statale e parastatale, la sessualità da vittime della paura, i trattamenti sanitari obbligatori, gli organi riproduttivi ridotti ad organi escretori. Vi auguro ciò che augurate a voi stessi e ai vostri figli, la cassazione di ogni diritto umano fondamentale.